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http://danielelussanablog.wordpress.com/

danielelussana, insieme

insieme perché solo con il confronto e il dialogo riusciremo a trasformare la nostra delusione e la nostra rabbia in qualcosa che ci avvicini alla realizzazione delle nostre speranze…

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…all together now…

COMUNICATO.

Qualche mese fa, raccogliendo e cercando di tradurre l’esigenza di numerosi cittadini (che ho il piacere di incontrare quotidianamente nella mia veste di Presidente di Circoscrizione)  di un maggiore dialogo al fine di elaborare ed avanzare proposte partecipate, realistiche e sentite dalla popolazione ho lanciato “una rete per Bergamo”.

L’intento è quello di provare a coinvolgere i bergamaschi in un percorso apartitico per analizzare e discutere i bisogni e le aspettative dei quartieri, delle reti sociali, delle categorie per creare una ricetta veramente partecipata per Bergamo. Siamo ancora ad una fase “embrionale”, il progetto è ambizioso, sperimentale e complesso… c’è da lavorare…

Come fare? Partendo dai problemi per cercare soluzioni, ricominciando a guardarci in faccia e parlarci, confrontarci, superando le critiche e passando alle proposte… Insomma la famosa CITTADINANZA ATTIVA!!!

L’attuale organizzazione dei partiti (tutti) pare non riesca più ad interagire al meglio con il territorio e quindi l’obiettivo e di coinvolgere tutti i cittadini, sia quelli impegnati politicamente o nelle associazioni che quelli che liberamente vogliono esprimere le proprie idee e proposte.

Solo superando il pregiudizio e le divisioni si potrà veramente stendere un programma, un’agenda, delle priorità per la nostra amata Bergamo.

E’ un progetto aperto a tutti, senza limiti di “appartenenza o provenienza”. L’unico requisito richiesto è avere a cuore la nostra città e crederci ed essere positivi e costruttivi.

Noto con piacere che l’idea di “raccordare” per costruire un percorso partecipativo comune sui temi della città sta avendo uno sviluppo “endemico”.

Alla mia proposta di “una rete per Bergamo” sono seguite in questi ultimi giorni altre iniziative similari di Associazioni, Comitati e Consiglieri comunali e questo non mi può fare che piacere perchè dimostra che il tessuto sociale e vivo e vuole mettersi in gioco per la costruzione di una “agenda” comune e che comunque c’è voglia di confronto e di dialogo.

Una rete per Bergamo ha come grande ambizione quella di costruire un “contenitore”, uno spazio comune e condiviso nel quale tutti possono, senza rinunciare come detto alle proprie identità, dare il loro contributo per affrontare insieme le tematiche della città.

L’invito quindi è di provare a lavorare insieme, unire le forze e sperimentare.

Le stelle di Sant’Agata

dal Corriere della Sera, edizione Bergamo del 23 Febbraio 2012

http://bergamo.corriere.it/bergamo/notizie/cronaca/12_febbraio_23/agata-cittaalta-bergamo-carcere-1903409752427.shtml

«S. Agata diventi pure un albergo

ma non a cinque stelle»

 

E’ una gran bella notizia quella dell’imminente accordo tra l’Agenzia del Demanio e il Comune di Bergamo per la cessione gratuita a favore di quest’ultimo del complesso di Sant’Agata.

Una notizia attesa da anni che sbloccherà di fatto anche l’altrettanto cara questione del complesso del Carmine. Da parte mia va un ringraziamento all’Amministrazione e in particolar modo alla persona dell’Assessore all’Urbanistica Avv. Andrea Pezzotta per “l’approdo” a questo accordo che verrà siglato nei prossimi mesi il quale potrà dare il via all’ambiziosa riqualificazione dei due complessi. Quello di Sant’Agata e quello del Carmine.

In merito all’ipotesi di destinare, per mezzo di una convenzione, il complesso di Sant’Agata ad un operatore privato che ne ricavi un Complesso ricettivo di lusso (si parla di 5 stelle) vorrei – questa è la mia personale idea – che l’Amministrazione considerasse altresì, una volta sondato il mercato, di preferire se possibile una soluzione ricettiva più sobria, magari proponendo agli operatori una soluzione con più camere e meno stelle così da essere più in linea con gli standards e le aspettative dei turisti che scelgono Bergamo come loro meta. In linea poi con la proposta lanciata dal Presidente della Cooperativa di Città Alta, Aldo Ghilardi auspico che per quanto riguarda l’ex chiesa di Sant’Agata venga mantenuta la sua destinazione a carattere sociale nella speranza che possa divenire un grande polo aggregativo per la comunità del Borgo e dei Colli.

 

Daniele Lussana

 

I conti della serva… sperando che serva…

Si parla di sacrifici e manovre, di tagli e della ormai famosa “Spending-Review”…. ecco alcune mie riflessioni….

Il Comune detiene (fonti sito del Comune, aggiornati ad Ottobre 2011):

il 100% di ATB Mobilità
(società controllata, bilancio triennio 2008/2010 in attivo di circa 2 milioni di €)

il 67% di Bergamo Mercati
(società controllata, bilancio triennio 2008/2010 in attivo di circa 40.000 di €)

il 99,53% di Bergamo Infrastrutture
(società controllata, bilancio triennio 2008/2010 in passivo di circa 6 milioni di €)

il 100% di Bergamo Onoranze Funebri
(società controllata, bilancio triennio 2008/2010 in attivo di circa 90.000 €)

il 100% Bergamo Servizi Pubblici
(società controllata, bilancio triennio 2008/2010 in passivo di circa 12.000 €)

il 95,92% di CO.BE. Direzionale
(società controllata, bilancio triennio 2008/2010 in passivo di circa 40.000 €)

il 20% di Az. farmaceutica Munic. di Bergamo

(società collegata, bilancio triennio 2008/2010 in passivo di circa 380.000 €)

il 28,30% di Bergamo Fiera Nuova
(società collegata, bilancio triennio 2008/2010 in passivo di circa 2.800.000 €)

il 35% di Porta Sud
(società collegata, bilancio triennio 2008/2010 in passivo di circa 1 milione di €)

il 1,968% di A2A, circa 40 milioni di valore
(società partecipata, bilancio triennio 2008/2010 in attivo di circa 620 milioni id € dal 2012 non da più dividendi)

il 9% di Ag. Sviluppo e Prom. Turistica
(società partecipata, bilancio triennio 2008/2010 in attivo di circa 140.000 €)

il 10.05% di Uniacque
(società partecipata, bilancio triennio 2008/2010 in attivo di circa 3 milioni di €)

il 13,84% di Sacbo circa 30 milioni di valore
(società partecipata, bilancio triennio 2008/2010 in attivo di circa 32 milioni di €)

il 0.09% di Autostrada Bs-Vr-Vi-Pd (società partecipata, bilancio triennio 2008/2010 in attivo di circa 7 milioni di €)

 
Calcolando che il Comune di Bergamo ha nel portafoglio circa 40 milioni di € in azioni A2A (che non daranno più dividendi, “mance” a parte) e circa 30 milioni di € di azioni Sacbo (delle quali non se ne percepisce il vantaggio) e che ci sono società controllate (vedi bergamo infrastrutture) che hanno funzioni che potrebbero essere tranquillamente svolte da dipendenti e dirigenti comunali e che attestano disavanzi importanti (2008/2010, – 6.000.000 €) basterebbe vendere parte del portafoglio azionario (20 milioni di A2A e 10 di Sacbo) e ristrutturare o estinguere società come la Bergamo Infrastrutture per avere “nuova linfa” utile per mantenere i servizi che il Comune eroga ai cittadini entro uno standard storico.

Se ci aggiungiamo l’alienazione dell’area Europan, Umi2 (Celadina) che porterebbe un entrata di circa 8 milioni di € (se si includesse anche Umi3 che necessità di variante Pgt si potrebbe arrivare anche a 18 milioni di €) e se ci fosse anche il coraggio, sempre nel rispetto dei diritti e delle normative di ridurre la spesa per i compensi ai Dirigenti o pari posizione (dati 2010: circa 2 milioni di €/anno per 18 posizioni), e si tagliassero alcune consulenze di certo non dovremmo correre a vendere Palazzo Suardi o ad applicare aliquote e quote Imu imbarazzanti ai commercianti e alle imprese (come se già non avessero problemi).

Altro aspetto, il Patto Interno di Stabilità.
Perchè non sforare?
Le sanzioni nel caso sarebbero (fonte circolare n. 5 del Ministero dell’Economia e delle Finaze del 14/02/2012):
1. Riduzione del fondo strrumentale di riequilibrio (e comunque non superiore del 3% delle entrate correnti registrate nell’ultimo consuuntivo)
2. Limite agli impegni per spese correnti (non potrebbero essere assunti in misura superiore all’importo annuale medio dei corrispondenti impegni dell’ultimo triennio)
3. divieto di ricorrere all’indebitamento per finanziare gli investimenti (non ci sono ripercussioni su mutui e finanziamenti già in essere)
4. divieto di procedere ad assunzioni di personale (blocco totale dei tournover)
5. riduzione del 30% delle indennità di funzione e dei gettoni di presenza di tutti gli amministratori comunali per la durata di un anno.
Direi che il “gioco” vale la candela se sul piatto ci sono i servizi da erogare ai cittadini.

Conclusioni:
Il Comune potrebbe introitare circa 44 milioni di euro (questione compensi dirigenti esclusa) e se volesse sforare il Patto Interno di Stabilità potrebbe portare a regime parte del Piano triennale delle Opere Pubbliche che con lo stato attuale delle cose rimarrebbe al palo e si limiterebbe alle necessarie ed urgeni manutenzioni….

Daniele Lussana

Visuali…

da Bergamonews del 25 marzo 2012

http://www.bergamonews.it/cronaca/%E2%80%9Csace-ex-enel-autostrada-inutile-lamentarsi-progetti-gi%C3%A0-realizzati%E2%80%9D-158531

“Sace, ex Enel, Autostrada:
inutile lamentarsi
a progetti già realizzati”

Pubblichiamo la lettera del nostro lettore Mario Carminati che critica le iniziative di protesta a posteriori contro progetti come via Autostrada, Ex Enel e Sace. “Pensiamo anche alla Reggiani”.

Sulle nuovi costruzioni a Bergamo, vedi via Autostrada, come al solito si fa un poco di can can e poi tutto finisce nel nulla. Voglio sperare che anche per altre lottizzazioni, che io definirei selvagge, quali quelle che riguardano la zona ex Enel Via Nullo e la zona ex Sace e che sono in fase di realizzazione, non si versino poi le cosidette lacrime di coccodrillo. Che le costruzioni che stanno per nascere deturperanno la vista di città alta non vi è alcun dubbio: lo intuisce anche una normale persona, senza bisogno di sofisticati studi sull”impatto ambientale. Perché ora tutto tace e nessuno dice nulla? Ora sarebbe ancora possibile valutare gli inconvenienti e intraprendere provvedimenti migliorativi, evitando poi le finte lacrime finali! Ma oltre all’impatto ambientale, sarebbe forse opportuno considerare anche altri aspetti: faccio solo un esempio: la cementificazione della zona ex Sace e quella futura di cui ora tutto tace, ma che presto o tardi si farà, della zona ex Reggiani, interessa uno stretto corridoio tra le colline di Città Alta e la Maresana, nel quale si potrebbe far correre la viabilità per il collegamento a nord di Bergamo tra la val Brembana e la valle Seriana. Più si costruisce in tale zona e più costerà poi il collegamento viario che dovrà essere poi realizzato in costosissime strade interrate (in galleria) o sopraelevate.

Cordiali saluti

Mario Carminati

Palazzo Suardi…

dal Corriere della Sera, edizione Bergamo del 9 marzo 2012

http://bergamo.corriere.it/bergamo/notizie/cronaca/12_marzo_9/casa-suardi-vendita-palazzo-frizzoni-circoscrizione-2003617906070.shtml

«La città della cultura
non può vendere Casa Suardi»

Spett. redazione,
leggo di nuovi sviluppi in merito alla questione di Palazzo Suardi la quale potrebbe finanziare la ristrutturazione del Teatro Donizetti in vista della candidatura a “Bergamo Capitale Europea della Cultura 2019”. In merito all’opportunità di alienare o meno la proprietà comunale sita in Piazza Vecchia e nota con il nome di “Palazzo Suardi” (o Casa Suardi, Palazzo del Podestà…) ritengo, a mio avviso, che questa opportunità quanto meno debba considerarsi secondaria rispetto ad altre voci di spesa comunale che andrebbero riviste e in alcuni casi tagliate (es.: Società Partecipate, Consulenze…) prima di vendere i cosiddetti “gioielli di famiglia”.
Vorrei porre l’attenzione in particolar modo su alcuni aspetti specifici:

1. Credo che, in prospettiva di una “Bergamo Capitale Europea della Cultura” Palazzo Suardi possa serenamente rientrare nel novero dei beni che valorizzerebbero tale rassegna poiché l’edificio in questione è del XIV secolo, è ricco di storia e di conseguenza anche di cultura. Andrebbe altresì valorizzato e non venduto.

2. Pur non conoscendo il costo totale della (necessaria) ristrutturazione del Teatro Donizetti credo che l’alienazione di Palazzo Suardi non sia sufficiente a coprire tali costi. L’ex Assessore Marabini, ora Consigliere Comunale, è stato incaricato alla Costituzione di una Fondazione che ha come fine la ricerca di fondi utili al finanziamento delle opere di ristrutturazione del teatro. Solo al termine di tale ricerca conosceremo le somme mancanti, quelle che dovranno essere ricercate in altre pieghe del bilancio oppure alienando beni o vendendo azioni. Non vorrei che questa somma fosse o troppo superiore o troppo inferiore al “prezzo di vendita” di Palazzo Suardi. Nel primo caso la vendita del Palazzo non sarebbe stata sufficiente a coprire i lavori di ristrutturazione del Teatro rendendo vano il sacrificio della perdita di tale bene e nel secondo caso avremmo sacrificato un bene di tale importanza quando si potevano vendere tranquillamente delle azioni (A2A, Sacbo) o qualche altra proprietà di minor pregio.

3. Si parlava di tutelare parte del Palazzo per ricavarne il “ridotto” del teatro Sociale. Questa eventualità viene confermata?

4. Pare che la vicina Biblioteca A. Maj necessiti di nuovi magazzini e forse l’Emeroteca meriterebbe una collocazione più consona rispetto alla sua attuale collocazione. Non vorrei che, a Palazzo venduto, il Comune vada a spendere altri soldi per ricercare spazi utili a tali necessità.
Infine credo che se si utilizzassero gli spazi presenti nel Palazzo concedendoli a titolo oneroso per Mostre e altri momenti culturali il Comune potrebbe realizzare profitti e vista la storia e la posizione del Palazzo gli interessati sicuramente non mancherebbero.

E’ una scelta da operare con grande attenzione quella della messa in vendita di Palazzo Suardi. Tutti gli aspetti dovranno essere valutati con saggezza e lungimiranza e auspico che la soluzione, vista la delicatezza del tema sia la più condivisa e partecipata possibile.

Daniele Lussana

Sondaggio: Quali le priorità di Bergamo per il futuro? max 3 risposte

Presentazione: i primi passi…

una RETE per Bergamo è….


…un progetto ambizioso, quello di provare a coinvolgere i bergamaschi in un percorso apartitico per analizzare e discutere i bisogni e le aspettative dei quartieri, delle reti sociali, delle categorie per creare una ricetta veramente partecipata per Bergamo.

Partendo dai problemi per cercare soluzioni, ricominciando a guardarci in faccia e parlarci, confrontarci, superando le critiche e passando alle proposte… insomma la famosa CITTADINANZA ATTIVA!!!

L’attuale organizzazione dei partiti (tutti) pare non riesca più ad interagire al meglio con il territorio e quindi l’obiettivo e di coinvolgere tutti i cittadini, sia quelli impegnati politicamente o nelle associazioni che quelli che liberamente vogliono esprimere le proprie idee e proposte.

Solo superando il pregiudizio e le divisioni si potrà veramente stendere un programma, un’agenda, delle priorità per la nostra amata Bergamo.

E’ un progetto aperto a tutti, senza limiti. Non importa se sei di centro-destra, di centro o di centro-sinistra.

L’unico requisito richiesto è avere a cuore la nostra città e crederci ed essere positivi e costruttivi.

Provare non costa nulla…

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