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Palazzo Suardi…

dal Corriere della Sera, edizione Bergamo del 9 marzo 2012

http://bergamo.corriere.it/bergamo/notizie/cronaca/12_marzo_9/casa-suardi-vendita-palazzo-frizzoni-circoscrizione-2003617906070.shtml

«La città della cultura
non può vendere Casa Suardi»

Spett. redazione,
leggo di nuovi sviluppi in merito alla questione di Palazzo Suardi la quale potrebbe finanziare la ristrutturazione del Teatro Donizetti in vista della candidatura a “Bergamo Capitale Europea della Cultura 2019”. In merito all’opportunità di alienare o meno la proprietà comunale sita in Piazza Vecchia e nota con il nome di “Palazzo Suardi” (o Casa Suardi, Palazzo del Podestà…) ritengo, a mio avviso, che questa opportunità quanto meno debba considerarsi secondaria rispetto ad altre voci di spesa comunale che andrebbero riviste e in alcuni casi tagliate (es.: Società Partecipate, Consulenze…) prima di vendere i cosiddetti “gioielli di famiglia”.
Vorrei porre l’attenzione in particolar modo su alcuni aspetti specifici:

1. Credo che, in prospettiva di una “Bergamo Capitale Europea della Cultura” Palazzo Suardi possa serenamente rientrare nel novero dei beni che valorizzerebbero tale rassegna poiché l’edificio in questione è del XIV secolo, è ricco di storia e di conseguenza anche di cultura. Andrebbe altresì valorizzato e non venduto.

2. Pur non conoscendo il costo totale della (necessaria) ristrutturazione del Teatro Donizetti credo che l’alienazione di Palazzo Suardi non sia sufficiente a coprire tali costi. L’ex Assessore Marabini, ora Consigliere Comunale, è stato incaricato alla Costituzione di una Fondazione che ha come fine la ricerca di fondi utili al finanziamento delle opere di ristrutturazione del teatro. Solo al termine di tale ricerca conosceremo le somme mancanti, quelle che dovranno essere ricercate in altre pieghe del bilancio oppure alienando beni o vendendo azioni. Non vorrei che questa somma fosse o troppo superiore o troppo inferiore al “prezzo di vendita” di Palazzo Suardi. Nel primo caso la vendita del Palazzo non sarebbe stata sufficiente a coprire i lavori di ristrutturazione del Teatro rendendo vano il sacrificio della perdita di tale bene e nel secondo caso avremmo sacrificato un bene di tale importanza quando si potevano vendere tranquillamente delle azioni (A2A, Sacbo) o qualche altra proprietà di minor pregio.

3. Si parlava di tutelare parte del Palazzo per ricavarne il “ridotto” del teatro Sociale. Questa eventualità viene confermata?

4. Pare che la vicina Biblioteca A. Maj necessiti di nuovi magazzini e forse l’Emeroteca meriterebbe una collocazione più consona rispetto alla sua attuale collocazione. Non vorrei che, a Palazzo venduto, il Comune vada a spendere altri soldi per ricercare spazi utili a tali necessità.
Infine credo che se si utilizzassero gli spazi presenti nel Palazzo concedendoli a titolo oneroso per Mostre e altri momenti culturali il Comune potrebbe realizzare profitti e vista la storia e la posizione del Palazzo gli interessati sicuramente non mancherebbero.

E’ una scelta da operare con grande attenzione quella della messa in vendita di Palazzo Suardi. Tutti gli aspetti dovranno essere valutati con saggezza e lungimiranza e auspico che la soluzione, vista la delicatezza del tema sia la più condivisa e partecipata possibile.

Daniele Lussana